La zuppa di pesce è un piatto che deve essere preparato in base al pesce fresco che riuscite a trovare al mercato. Non esiste quindi una ricetta esatta ed il suo sapore sarà differente di volta in volta. Maggiore sarà la varietà di pesci utilizzati e maggiore sarà la complessità del gusto.
Per una buona riuscita del piatto e per l’uniformità di cottura di tutti i pesci, è necessario che questi vengano aggiunti nel tegame in base alla consistenza delle loro carni.
Uniremo, quindi, prima i pesco come la coda di rospo, poi la cernia e lo scorfano per terminare con i pesci dalle carni delicate come la triglia o il nasello.
Pulire, squamare ed eviscerare tutto il pesce ed i molluschi.
Tagliare i pesci di grande dimensione in tranci usando anche le teste.
Tagliare il mantello dei molluschi ad anelli e ridurre i tentacoli in piccoli pezzi.
In un tegame capiente fare rosolare gli spicchi di aglio ed il peperoncino nell’olio extravergine di oliva, eliminandoli quando avranno preso colore, quindi sfumare con il vino bianco lasciandolo evaporare.
Aggiungere i pesci in base al tempo di cottura delle loro carni facendoli rosolare a fiamma bassa.
Aggiungere la polpa di pomodoro, parte del prezzemolo tritato e la cannella, coprire con un filo di acqua calda.
Cuocere al coperto a fuoco medio per circa 15-25 minuti in base alla grandezza del pesce.
Unire le vongole e le cozze e, solo quando queste si saranno aperte, spegnere la fiamma e aggiungere i crostacei ed il rimanente prezzemolo lasciando il tegame coperto.
Aggiustare di sale e pepe.
Servire la zuppa calda accompagnata da pane fritto in olio extra vergine di oliva e poste sul fondo della scodella.
Tutti abbiamo cucinato almeno una volta le mozzarelle in carrozza, ma la ricetta che vogliamo proporvi oggi è leggermente diversa. Come vuole tradizione siciliana, da ingredienti poveri posso venir fuori piatti ricchi di sapori e profumi in grado di sprigionare tutto il profumo di una terra arcaica. Le melanzane in carrozza sposano perfettamente l’odore del mare con quello dell’entroterra siciliano. Vediamo insieme la ricetta.
Tagliare le melanzane a fette regolari alte mezzo centimetro.
Formare un “panino” con due fette di melanzana, farcendo con fette sottili di provola e un filetto di alice sottolio (usare del prosciutto cotto come alternativa alle alici).
Fermare il tutto con uno stecchino.
Infarinare il “panino” , passarlo nelle uova precedentemente sbattute senza sale (per evitare il distacco della panatura) ed infine nel pangrattato.
Friggere in abbondante olio bollente a 170°, fate attenzione a non superare tale temperatura per far si che le melanzane abbiano il tempo di cuocersi ed evitare di bruciare la panatura.
Friggere finchè la panatura non avrà assunto un colore dorato, quindi scolare bene l’olio in eccesso ed asciugare su carta per fritti.
Salare e servire ancora calde.
Il pane cunzato è il pane condito, che sia fresco o secco.
In Sicilia è cibo comune, semplice ma meravigliosamente gustoso. Si definisce cunzato il pane caldo condito con olio e sale, così come uno spicchio di cucciddatu (pane di grano duro circolare) farcito di ogni bendidio.
Bagnare il pane biscottato e sbriciolarlo in una ciotola a pezzi non troppo piccoli.
Versarvi sopra quattro cucchiai abbondanti di olio extravergine di oliva e mescolare accuratamente.
Tagliare in quattro parti i pomodori piccadilly e aggiungerli al pane bagnato, mescolando nuovamente.
Affettare finemente la cipolla e lasciarla a bagno in una terrina con acqua e ghiaccio per 10 minuti.
Scolare e aggiungere quindi la cipolla al pane e pomodori, finendo con una generosa presa di origano e i capperi dissalati.
Aggiustare di sale e pepe e finire con altri 2 cucchiai di olio.
Ingredienti x 4 persone
400 g di fave secche sgusciate, 300 g di tagliatelle (o spaghetti), 1 cipolla, olio d'oliva, pepe e sale.
Preparazione
1 Mettere la fave a bagno in acqua tiepida la sera prima della preparazione della ricetta.
2 Scolarle e cuocerle in in un litro di acqua bollente. Quando sono cotte unire le tagliatelle (o spaghetti),spezzettate e cuocerle al dente.
3 Far rosolare in olio d'oliva piuttosto abbondante la cipolla tritata e versare il soffritto nella pasta. Pepare, salare e lasciar riposare per 5 minuti prima di portare in tavola. Si può servire anche fredda.
Oppure: fate ammorbidire le fave secche ponendole dentro un tegame con l'acqua e lasciatele riposare per circa 12 ore. Oppure sbucciate delle fave fresche e grosse e copritele con l'acqua. Mettete il tegame sul fuoco e fate cuocere per circa un'ora. Scolate le fave e schiacciatele con una forchetta fino a farle diventare una purea. Nel frattempo pulite i giri e lessateli a parte. Mentre si cuociono, rimettete nel tegame la purea, aggiungete olio, sale e pepe ed amalgamate tutto. Sistemate la purea di fave dentro una zuppiera ed unite i giri lessati e tagliati a pezzetti. Condite poi con olio crudo. Servite il tutto in un piatto grande. Il maccu è ottimo anche con la pasta fresca.
Le polpette di mucco sono un secondo piatto tipico siciliano molto raffinato, non è per nulla un piatto economico, infatti il bianchetto è un ingrediente che può essere pescato, e quindi venduto, solo in limitati periodi dell’anno e il costo è veramente esoso.
Sbattere l’uovo, e versarlo in un contenitore dove precedentemente avevate disposto il bianchetto, aggiungere la farina, il pecorino,l’aglio ed il prezzemolo ed amalgamare per bene aggiungendo infine sale e pepe.
In una padella fate riscaldare dell’olio, e quando è bene caldo friggere il bianchetto fatto a polpette, prelevando da contenitore un cucchiaio di composto per volta.
Rigirare con l’aiuto di una forchetta e fare dorare le polpette da tutti e due i lati.
In un piatto disponete dei fogli di carta assorbente, dove disporrete le polpette in modo che buttino l’olio in eccesso.
Guarnire con prezzemolo e fette di limone e servite ancora bollenti.
Il baccalà alla ghiotta ha origine nel messinese ma lo troviamo in tutta la regione, nasce dell’esigenza di riutilizzare il sugo rimasto dalla preparazione di un’altra pietanza. A messina con questo sugo viene cucinato lo stoccafisso, che è merluzzo essiccato, oppure il pesce spada, soprattutto a braciole.
Qui vi proponiamo il baccalà con questa ricetta.
Dopo aver lessato il baccalà, togliere con cura la pelle e le spine. Soffriggere in un tegame la cipolla tagliate a fettine sottili, appena imbiondita aggiungere l’estratto e scioglierlo con l’ausilio di qualche sorso d’acqua tiepida, a questo punto versare l’uva passa e lasciarlo insaporire, aggiungere il baccalà a pezzetti e lasciate cuocere per circa venti minuti, a fiamma lentissima e senza mescolare.
A fine cottura se la salsa è un po’ aspra aggiungere dello zucchero.
Il gelo di anguria o detto anche gelo di mellone, dal termine “muluni” che in siciliano significa melone, così viene chiamata l’anguria.
Questo è un dolce tipicamente palermitano e tradizionalmente viene preparato a ferragosto.
Dopo aver tagliato a fette l’anguria, togliere semi e scorza.
Passare la polpa nel passaverdure.
Misurare i litri di succo che avrete ottenuto e regolatevi con le dosi di amido, 90 grammi per ogni litro.
Aggiungere lo zucchero, 150 grammi per ogni litro.
Amalgamare il tutto, e solo quando zucchero ed amido saranno ben sciolti, allora mettere sul fuoco a fiamma molto bassa, lasciare addensare mescolando di continuo.
Appena appariranno le prime bolle, scendere dal fuoco. Aggiungere vaniglia e versatelo in una zuppiera tonda o in formine singole bagnate. In queste formine o zuppiera dovete precedentemente mettere le scaglie di cioccolato e la zuccata a dadini.
Mettere in frigo per almeno 1 giorno. Guarnire con i fiori di gelsomino e granella di pistacchio.
Un classico di tutte le feste di paese, facilmente reperibile nelle varie bancarelle. Ma se ci si trova lontani oppure lo si vuole preparare in casa, noi vi diciamo come fare!
Dopo avere sgusciato le mandorle, metterle a mollo per qualche in minuto in acqua calda in modo da eliminare la pellicina scusa.
Mettere lo zucchero in un tegame ed aggiungere le mandorle, metter sul fuoco lento e rimescolare di continuo fino a che lo zucchero diventa color ambra.
Togliere il tegame dal fuoco e versare velocemente il torrone su di un tavolo di marmo che in precedenza avete unto, cercare di spianare il torrone tutto alla stessa altezza. Per spianarlo aiutatevi con mezzo limone. Fate raffreddare.
Dolce tipico siciliano, un classico delle colazioni catanesi.
Su di un piano fare la solita fontana con la farina, nel buco al centro riporre dentro la margarina a temperatura ambiente.
Impastare bene bene ed unire 50 grammi di zucchero e la vanillina.
Creare nuovamente un buco nell’impasto e sbriciolarvi dentro il lievito di birra e versare 2,5 litri dl di acqua tiepida e sciogliere il lievito con le mani.
Prendere delle palline di impasto (quanto una palla da tennis circa) e disporle su una teglia e coprirle con una coperta, e lasciare a lievitare per circa 30 minuti.
Trascorso il tempo indicato prendere le pallette con le mani e creare un cordone di pasta come un ciambella allungata, se l’impasto fosse troppo appiccicoso ungersi le mani con olio d’oliva.
In un tegame a bordi alti far scaldare olio abbondante o di semi oppure strutto, e friggervi le graffe avendo cura di farle dorare da entrambi i lati.
Una volta che le graffe saranno tutte dorate toglierle dal tegame e poggiarle su un piatto con carta assorbente per scaricare l’olio.
Quando saranno ancora tiepide passarle nello zucchero semolato e servire.
Ingredienti per 6 persone:
300 g di farina 00
150 g di margarina (o burro) 80 g di zucchero semolato
1 uovo
1 tuorlo
1 cucchiaio di miele
1 limone
250 g di confettura di cotogne sale
Preparazione
1 Setacciate la farina e formate la fontana sulla spianatoia; aggiungete la margarina ammorbidita a temperatura ambiente, una presa di sale, lo zucchero, il miele, 2 tuorli, la scorza di limone grattugiata e impastate tutto velocemente, per evitare di riscaldare troppo la pasta.
2 Appena il composto sarà omogeneo, avvolgetelo in pellicola trasparente e ponetelo in frigo per 1 ora; poi, stendetene due terzi in una sfoglia sottile e foderate una teglia per crostate, rivestita di carta da forno.
3 Bucherellate la superficie con i rebbi di una forchetta e stendetevi sopra la confettura in uno strato uniforme. Dall’impasto rimasto ritagliate delle strisce larghe 1 cm; disponetele a grata sulla torta e spennellate tutto con l’albume leggermente battuto. Infornate a 190° per 30-35 minuti.
Tempo di preparazione: 30 minuti Tempo di cottura: 35 minuti
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